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Breve storia delle patate

vari tipi di patate

Da dove viene

La patata è una pianta erbacea della famiglia Solanaceae. Pianta perenne, spesso però coltivata come annuale: in pratica ha degli stoloni sotterranei che a fine stagione producono i tuberi, quelli che poi rigettano l’anno successivo creando una nuova pianta.
La storia delle patate pare cominci nelle Ande, dove era coltivata già 2000 anni prima della ‘Conquista‘: ne è testimone l’arte indigena precolombiana.
La prima descrizione documentata europea potrebbe essere nelle note che Pigafetta scrive sul suo diario, durante il viaggio in Brasile del 1519: “le battates che nel mangiar s’assomigliano al sapor delle castagne“. Chissà se erano proprio le patate?

Arriva in Europa

Come dicevo, la storia delle patate inizia in sud-America, da cui la pianta poi giungerà in Europa alcuni decenni dopo la scoperta del nuovo continente.
Inizialmente sbarca a Siviglia, in Spagna, tra il 1560 e il 1564, di ritorno appunto dall’America, ma arriva in Italia solo intorno al 1565, quando Filippo II di Spagna invia al Papa alcune patate.
Purtroppo i tuberi vengono scambiati per tartufi e le patate vengono assaggiate crude, disgustando i presenti e relegando la pianta al solo ruolo di pianta ‘esotica‘ ed ornamentale.
In Italia, verrà infatti trattata come pianta curiosa e verrà coltivata solo negli orti botanici di Padova (1591) e di Verona (1608) per almeno altri cinquant’anni.
Come pianta agricola, invece, comparirà a Bologna solo nel 1657 e più tardi a Roma nel 1688.

Anche nell’Europa centrale e orientale, la patata compare solo negli orti botanici (quasi contemporaneamente) negli ultimi anni del ‘500, partendo sempre dalla Spagna.
Nelle isole britanniche invece arriverà direttamente dall’America, nel 1586 e, solo dopo due anni, sarà già coltivata come pianta agricola in Irlanda (dove diventerà la principale fonte alimentare).

Curiosità e diffidenza

In Europa, la diffusione della sua coltivazione per scopi alimentari fu lenta, limitata dalla diffidenza verso questo tubero che cresceva sottoterra.
Alla patata era infatti attribuito ogni sorta di possibile ‘malanno‘. Non era mai nominato nella Bibbia quindi era un ‘alimento del demonio‘, portatrice di malattie, un veleno! Nemmeno le frequenti carestie riuscirono a convincere la popolazione a mangiare le patate.
Quando venne finalmente considerata come alimento, venne ritenuta di bassa qualità, destinato cioè al consumo degli animali o, al massimo, degli strati sociali inferiori.
Solo molto più tardi entrerà finalmente a far parte dell’alimentazione di tutti gli strati sociali -> nel vecchio continente -> perché un quello ‘nuovo‘ la consumavano già da millenni!

Nel Seicento, in Italia, le patate sono comunque ancora solo una curiosità botanica.
Il granduca Ferdinando II de’ Medici aveva ricevuto alcuni tuberi dalla Spagna e, nel 1667, li fece piantare a Firenze, sia nel giardino di Boboli che nell’Orto dei Semplici, l’orto botanico di Firenze, il secondo orto botanico al mondo, ancora nella sua collocazione originaria.

Tossica?

In effetti la reputazione negativa che aveva la patata ha una sua giustificazione: come molte Solanacee la patata contiene diverse tossine, soprattutto nelle parti verdi, nei fiori e nei germogli.
Infatti, il fusto e le foglie non devono essere usati per l’alimentazione e le stesse patate vanno conservate al buio, proprio per evitare la germogliazione e la produzione di solanina.
La solanina, fra l’altro, non si elimina con la cottura, perché si degrada solo a temperature superiori ai 260 °C. No, la frittura non basta, purtroppo.
Non stupisce quindi che i contadini del ‘600 se ne tenessero alla larga, sia perché ‘straniera‘ sia perché ‘tossica‘: ma è bastato solo capire come evitare il problema, per darle larghissimo spazio nella nostra alimentazione.

Coltivazione

Il primo paese europeo a coltivare la patata come alimento fu, come visto prima, l’Irlanda, già dal 1588. Poi la sua coltivazione si espanderà nel resto dell’Europa orientale e nei paesi scandinavi a cavallo fra ‘600 e ‘700.
La coltivazione della patata in Italia, invece, iniziò solo a cavallo tra il ‘700 e l’800, ma di fatto è solo nella seconda metà dell’800 che la patata ebbe grande diffusione nella produzione agricola del nostro Paese, divenendo un cibo molto popolare, anche perché a basso costo: poca spesa, molta resa

C’è un buffo aneddoto sulla diffusione della patata in Francia.
Inizialmente, la patata fu osteggiata anche qui, perché non veniva accettata come cibo per le persone, troppo nuova. Ma, dopo la spaventosa carestia del 1785, il re Luigi XVI tentò di farla coltivare ai contadini, purtroppo di nuovo senza successo.
Decise allora, su consiglio di Parmentier, di coltivare alcune piante di patate al Champ-de-Mars, terreno di proprietà del re, facendolo guardare a vista dai soldati.
Poi sparse la voce che lì si coltivava una preziosità riservata solo al re, e facendo così in modo che la bramosia (e la fame) avrebbero fatto diventare preziosi questi ‘frutti proibiti‘.
Tanto fu il successo dello stratagemma che, durante la rivoluzione del 1789, la patata era già un cibo molto diffuso e popolare in Francia.

E noi?

La storia della patata, fortunatamente, dura da migliaia di anni, nutrendo popolazioni intere con un alimento facile da coltivare anche in climi freddi, conservabile a lungo e adatto a mille usi. Come faremmo oggi senza le patatine fritte, gli gnocchi, i tortelli di patate, il pane di patate, il purè? Oppure crocchette, frittate, minestroni, vellutate, dolci … mille usi per la patata!

Dalle patate si estrae pure l’alcool. Di tutti i modi conosciuti, estrarlo dalla patata era considerato il modo più scadente per produrre un buono spirito. E’ infatti da qui che nasce il modo di dire ‘Fare dello spirito di patata‘, cioè fare battute che non fanno ridere, povere di spirito.
Però la vodka si fa distillando lo spirito … di patata, quindi tanto scadente forse non dev’essere.

Tipologie di patata

La patata è la terza coltura alimentare più diffusa al mondo, dopo riso e grano.
Esistono oltre 4000 varietà commestibili di patate, con forme, dimensioni e colori molto diversi:

  • pasta bianca
  • pasta gialla
  • buccia rossa dalla polpa gialla
  • pasta viola
  • buccia nera pasta bianca
  • violette dalla polpa gialla
  • polpa blu
  • americana (dolce)
  • buccia rossa polpa arancione (dolce)
  • …etc…
vari tipi di patate
vari tipi di patate

Ogni varietà si rivela più adatta a un piatto piuttosto che a un altro.
Con la cottura, alcune tendono a sfaldarsi, mentre altre restano più compatte, ma basta conoscerle per sceglierle bene.
Ad esempio, per gli gnocchi sono consigliate quelle a pasta bianca, perché più farinose, che vanno bene anche per purè o crocchette.
Per le patatine fritte sono ideali quelle con buccia rossa o a pasta gialla, perché povere di amido: queste vanno bene anche per essere lessate o fatte al forno.
Quelle violette hanno un sapore dolce, che ricorda quello delle castagne o delle nocciole.
La patata americana invece non è della stessa famiglia delle patate, ma viene comunque utilizzata in maniera similare, basta tener conto che ha un contenuto di zuccheri molto più alto.

Conclusione

Spero che questa panoramica sulla storia della patata nel mondo vi sia piaciuta. A questo punto non vi resta che provare tutte le ricette con le patate che ci sono nel nostro sito HamiciIncucina.it!

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